mercoledì 18 dicembre 2013

La posta di cri sul blog #2: Denunciare non è una battaglia persa.

Oggi vi voglio riportare questa lettera ricevuta un pò di tempo fa. C'è poco da dire da parte mia, ma è un messaggio forte da apprendere  e mettere in pratica per chi, purtroppo, si è trovata in una situazione simile.

"Ciao Cristina, ti seguo da sempre e mi farebbe piacere far parte della tua nuova "Rubrica" per chiedere aiuto e dare allo stesso tempo aiuto anche io...purtroppo faccio parte delle Mamme che ora  non lo sono piu. Ho conosciuto il mio ragazzo l'ultimo anno di liceo...fin dal primo giorno ci siamo innamorati...e 10 mesi dopo il nostro primo incontro è nata la nostra piccola stella...Ho avuto una gravidanza bellissima...senza nausee, ho detto ai miei della gravidanza al 6 mese per paura...e dopo un pò di "arrbbiatura" tutto è passato e il mio ragazzo è venuto a vivere da me. Il 27 del mese della nascita presunta per il parto mi si ruppero le acque...andai in ospedale e mi ricoverarono...durante il travaglio (premetto che ero al 2 anno di medicina quindi bene o male sapevo quello che si sarebbe dovuto fare...) mi dissero che dovevo aspettare,aspettare e ancora aspettare.alla fine dopo due giorni estenuanti di dolore il 29 a sera nasce la mia piccola e il 30 la operano con urgenza per insuff. respiratoria. esce bene dall'operazione e la portiamo a casa ma la notte stessa la riportiamo in ospedale perche respirava male...così la ri-ricoverano...e in quell'opedale ci è rimasta per due mesi dove (appunto due mesi dopo) la mia piccola viene riportata in sala operatoria con urgenza e non è piú uscita. Ora siamo in causa con l'ospedale (un ospedale molto conosciuto di Roma) sperando di fare qualcosa contro la superficialitá dei medici...perchè io so che se loro mi avessero fatto un cesario adesso io ero mamma della mia piccola e molto felice.Dopo l'accaduto io e il mio ragazzo abbiamo tentato di avere un altro bambino, sono rimasta incinta ma ho avuto un aborto spontaneo al 5°mese. Sono stata tanto tempo in terapia...anche in quella di coppia visto che il  rapporto con il mio compagno era completamente cambiato. Sto tentando di uscire dal circolo vizioso della depressione specializzandomi in ginecologia e nascita prenatale. Con il mio compagno purtoppo a distanza di due anni Ancora non siamo riusciti ad uscirne..ed è per questo che chiedo a te Cri...secondo te (che non sei presa "sentimentalmente" dalla questione) come dovrei reagire? Il tutto mi ha disastrata psicologicamente. Non mi sento una buona mamma...ma soprattutto mi è stata tolta quella femminilitá che secondo me una donna con un bambino in braccio è la cosa piú bella che c'è.
In questi due anni nessuno mi ha mai vista piangere, odio la gente che vuole farsi compatire, nemmeno con mia madre mi sono lasciata andare.
Il mio "messaggio" è comunque quello di denunciare le strutture responsabili....non dite "tanto è una battaglia persa...la sanitá è piena di soldi..è una battaglia persa in partenza"...denunciate e denunciamo la malasanitá!
Grazie per questo spazio Cri. Mando un bacione enorme a te e Lorenzo..vi seguo sempre e sei una ragazza fantastica e piena di voglia di vivere con una gioia immensa tra le braccia...il meraviglioso lorenzo. Tanti baci ancora.
"


Per te mia cara, mi viene solo da dirti che DEVI lasciarti andare. Tu e la tua storia non siete un caso da compatire, ma da ascoltare e far lasciar sfogare, quindi non aver paura di piangere, ma devi farlo. 
Il pianto a volte ci fa sentire più deboli, fragili, impotenti, ma dopo un pianto (anche di ore) ci sentiamo subito più forti. 
La tua disperazione è comprensibile, forse passerai la vita a chiederti il perchè tutto questo sia successo a te, non ricevendo mai risposta. Il tuo messaggio di denunciare è comprensibile e io lo approvo totalmente. Spesso anche io sento dire "è una battaglia persa" ma se invece si vincesse? Bisogna sempre tentare, tentare e mai arrendersi. Giustizia verrà fatta, anche se purtroppo l'Italia ha tempi troppo lunghi. 
Spero veramente che il nostro paese si riprenda da questo letargo che ormai dura da anni. Sono stanca di sentire casi simili al tuo per cause di incompetenza del personale. Vivivamo in un paese dove vince il raccomandato che non ha mai letto un libro di medicina anzichè quello che si è spaccato la schiena tutta una vita. E' più importante garantire un posto e stipendio fisso al classico "figlio di..." oppure a colui che veramente sa dove mettere le mani in casi di emergenza? Questa è una domanda che mi faccio sempre e spero veramente che questa situazioni cambi. 
Ti abbraccio forte mia cara. Vedrai che prima o poi avrai quella femminilità di una mamma con il proprio bambino. Te lo auguro con tutto il cuore.

13 commenti:

  1. Ti stimo Cri! Non avrei saputo dar risposta migliore!^^

    RispondiElimina
  2. Non ho capito perchè il cesareo avrebbe risolto le cose perchè non me ne intendo però la storia mi ha commossa e condivido il parere di Cri..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. conosco troppi casi di bambini che hanno avuto sofferenze al parto e non facendo un cesareo d'emergenza questi non sono normalissimi

      Elimina
    2. Hanno handicap, hanno difficoltà. Che amarezza leggere e sentire "non sono normalissimi"

      Elimina
  3. Questa lettera mi ha veramente nauseata.
    1) Siete veramente sicure che la colpa sia stata dei medici?
    2) Cristina sei sicura che le persone che hanno avuto a che fare con questa bambina erano figli di papà e non ragazzi che si sono spaccati la schiena a studiare medicina?
    3) Sì, è una battaglia persa, perché anche se vinci, vinci soldi, non hai di nuovo indietro tua figlia.
    4) Se il rapporto col tuo compagno si è rovinato, il vostro amore non era veramente forte, altrimenti tutto si supera.
    Prima di sputare sentenze, dovreste riflettere e avere maggiori umiltà. I medici non sono il male del mondo, fanno quello che possono!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ti rispondo usando anche io i numeri per maggiore chiarezza.
      1) io mi affido a quello che mi ha raccontato la ragazza, io non ho fatto allusioni al preciso caso.
      2) come la risposta 1, non conosco quei medici, ma ho parlato per me avendo avuto casi in cui sono stata curata per diagnosi sbagliate (ho anche fatto un video ironico su questo, in cui mi era stata diagnosticata una POLMONITE e lasciata curata e lasciata su un letto di ospedale per 4 giorni sentendomi dire che poi la diagnosi era sbagliata)
      4) non so se tu sia mamma ma un trauma del genere, la perdita di un figlio annienta completamente la tua mente, le tue forze. gia un figlio cambia spesso le cose in un rapporto, il bimbo che piange continuamente, l'essere neo genitori e non sapere che fare, figuriamoci la morte di un figlio per cause "sconosciute"

      Elimina
    2. "Cara" Anonima. Non so perchè ma non riesco a rispondere al tuo messaggio direttamente ma "mi sento in dovere" di risponderti. Visto che Cristina non ha risposto sul punto 3 ma a me viene spontaneo risponderti almeno su quel punto.
      Lottare non significa riavere indietro la bimba perchè purtroppo per quello neanche Dio la può ridare alle braccia della madre.
      Lottare significa far mettere in carcere dei medici (ovviamente se la colpa è la loro), togliere loro la professione che ora stanno facendo e cercare di evitare di togliere alle braccia di altri madri dei bambini innocenti. Detto questo, posso dirti che anche il tuo commento mi ha un pò nauseata perchè probabilmente non sai cosa significa tutto ciò.

      Per la ragazza che ha scritto la lettera a Cristina: Mi dispiace..so in parte (io ho perso un fratello non ancora nato) cosa si prova..un abbraccio forte e spero che tu riesca a riprendere almeno un pò la tua vita e non abbandonare tutto.

      Cri: un bacione a te e Lorenzo, sei una grande donna :)

      Elimina
    3. grazie miri... ho proprio saltato il punto 3, ma appoggio in pieno ciò che hai detto!

      Elimina
  4. Cara anonima tutti forti dietro un computer.La tua risposta fa nauseare..io in questa lettera ho visto un dolore di una ragazza come potremmo essere io e te, distrutta da un dolore così forte non una ma ben due volte visto l'aborto. Prima di rispondere mettetevi la mano sulla coscenza e smettiamola di sputare sentenze.
    Giuliana

    RispondiElimina
  5. Se fosse successo a me non avrei denunciato i medici, nessuno fa del male volontariamente!! E i soldi non ridanno indietro la bimba!! Il mio parere è che la gente vuole lucrare su tutto!!!

    RispondiElimina
  6. Copio e incollo la mia risposta:
    Lottare non significa riavere indietro la bimba perchè purtroppo per quello neanche Dio la può ridare alle braccia della madre.
    Lottare significa far mettere in carcere dei medici (ovviamente se la colpa è la loro), togliere loro la professione che ora stanno facendo e cercare di evitare di togliere alle braccia di altri madri dei bambini innocenti.

    Lucrare sulla morte di tua figlia?! Certo. L'ultima novità del mondo. Uno "campa" con i soldi che gli danno per la morte della figlia.
    Non so perchè ma ho come l'impressione che questo Anonimo sia la stessa persona di quella precedente e di quella che scrive handicapp e replica sulle parole di Cristiana..
    Nessuno ha parlato di far male volontariamente ma la ragazza dell'email ha tenuto a precisare che probabilmente la bimba sarebbe ancora qui se al posto di aspettare 2 mesi avessero temporeggiato per una settimana, due..leggete, prima di parlare.

    RispondiElimina
  7. è una storia molto dura da leggere...purtroppo vedo che , con tutti i progressi che sono stati fatti, nonostante tutto, ancora molti bambini sono destinati a non crescere...come piccoli fiori che non diventeranno mai grandi...magari perchè una tempesta un pò più forte li ha strappati via. in questo caso, purtroppo, si è trattato non di una tempesta ma di un errore medico che si poteva assolutamente evitare...magari proprio con un cesario...magari intervenendo prima sulle difficoltà respiratorie della bambina...spesso un intervento tempestivo aiuta più di un'attesa di "maturazione fisica" del bimbo che , in questi casi, è difficile viste le delicate condizioni di salute.Non si tratta di lucrare...nessuno lucra sulla morte di nessuno...men che meno sulla morte di un figlio.Si tratta di cercare di capire quello che è successo. E poi "anonima" dice che tutto si supera se l'amore è vero e forte...perdonami ma qui non si tratta certo di un caso di corna o di una piccola bega nella coppia. Si tratta della morte di un figlio...di un aborto. Chi non ha subito un'esperienza del genere, penso non possa permettersi neanche di parlare... immagino lo tsunami psicologico che ha colpito questa ragazza... e anche il suo compagno.... elaborare un lutto non è sicuramente semplice... elaborare la morte di un figlio poi.... parlo di un figlio... perchè quella bambina c'era, era una vita.... una vita spezzata probabilmente per un errore umano che deve essere riconosciuto e punito.

    RispondiElimina